Parte 5: Qui ci vuole una grotta

Categoria: Libri

Il coraggio di Lilly e… la storia nella Storia

Quasi alla fine del romanzo sapevo cosa doveva capitare e chi sarebbe stato protagonista di una fuga, ma non conoscevo ancora la destinazione. Dove si sarebbe nascosto? Quale poteva essere un punto considerato sicuro e già esistente negli anni Quaranta?
Doveva essere un luogo che mi aiutasse anche a far riemergere alcuni spunti lanciati all’inizio del romanzo. I contrabbandieri erano soliti sfruttare bocchette e cavità naturali per nascondere i loro carichi, e i partigiani spesso si nascondevano nella natura per sfuggire alle retate nemiche.
“Qui ci vuole una grotta nel bosco”, ho pensato, e sapevo che avrei sempre potuto inventarmela. Ma non sarebbe stato ancora meglio scoprirne una, magari a poca distanza da Ascona?
Dopo qualche ricerca, ho deciso di partire all’esplorazione. Mi sono appuntato qualche scarna indicazione reperita su Internet, ho chiesto a una persona del posto incrociata sulla strada. Alcuni la chiamano grotta (o tana) dei Pagani, altri grotta Gräser e si trova ad Arcegno, a meno di tre chilometri in linea d’aria da quella che era la casa di Lilly Volkart.
Dista diversi metri dalla strada e la vegetazione ne nasconde il sentiero, ma offre riparo durante la pioggia e accoglie un cunicolo che nel romanzo (questo sì) è stato allungato e reso più profondo. L’unica licenza di fantasia legata a un luogo che stupisce (vedi mia espressione) e vale di sicuro una passeggiata.