Lo scorso 9 luglio sono stato invitato a Grono – delizioso Comune del Grigioni di lingua italiana – per presentare Come tanti piccoli ricordi inaugurare la sesta edizione di “Libri in libertà”. Si tratta di una manifestazione estiva che destina libri ad alcuni spazi allestiti in paese e nelle frazioni limitrofe dove scaffali, panchine, un gazebo e zone d’ombra invitano il pubblico a fermarsi, curiosare e leggere. C’è anche la possibilità di prelevare un volume, accompagnato da una cartolina da inviare dal luogo in cui lo stesso verrà lasciato – in Svizzera o all’estero, a dipendenza degli spostamenti di chi lo ha preso con sé. Una biblioteca aperta 24 ore su 24 che si mischia al concetto del bookcrossing, insomma.
La tradizione prevede che l’autrice o l’autore invitato all’inaugurazione presenti il suo libro nelle scuole comunali, ma deve anche trasportare con una carriola una parte dei libri da liberare. Un rito che, nella sua semplicità, caratterizza la giornata e si imprime nei ricordi dei presenti (autore in primis), seguito dal classico taglio del nastro.
Ma quella carriola, in realtà, non contiene solo libri. Trasporta anche la passione per le storie che Beatrice, Franca e le altre anime della biblioteca di Grono, della libreria Russomanno e di un affiatato gruppo di lettura hanno trasmesso non a un solo paese, ma a un’intera regione dove la lingua italiana riecheggia chiara e forte. Veicola il concetto che a volte basta un’idea e un invito a una scrittrice o a uno scrittore per coinvolgere in qualcosa di più grande la comunità e il Municipio, che partecipa all’allestimento del gazebo ed era presente alla serata con il sindaco Samuele Censi e la vice-sindaca Dolores Zoppi. Racchiude il fascino che proviamo per i libri, dove basta una panchina e poche pagine per sintonizzarci su altri mondi.
Una gran bella carriola, insomma. Ed è stato un piacere guidarla.