Lezione 5 di 10: Corso base di spavento

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All’apparenza potrà sembrare un semplice film d’animazione (o cartone animato, come ancora li chiamo io), ma Monsters University è la prova di quanto conosciamo bene l’ambiente accademico statunitense. Tutto ciò che vediamo è infatti intuibile anche per chi, dall’altra parte dell’Oceano, non ci è mai stato nemmeno in vacanza. Il campus, innanzitutto. Per realizzare l’ateneo di Monstropolis, gli animatori hanno tratto ispirazione da diversi istituti statunitensi e ricreato quel tipico ambiente di studio nordamericano con prati, ampi auditori ed edifici storici. I banchi allestiti dalle confraternite durante i primi giorni di corsi evocano quell’associazionismo che in Italia (o in Svizzera) non esiste, ma è comunque fondamentale per integrarsi e assorbire le abitudini di un gruppo nel quale sarà possibile riconoscersi per il resto della vita. E il dormitorio? Così diverso dalle stanze o dagli appartamenti condivisi in questa o quella città europea, rappresenta fin da subito un luogo in cui coltivare sogni, in attesa della laurea. Come mai ci sembra tutto così familiare, quindi? È l’interrogativo che ci siamo posti io e Massimo Benvegnù, in un libro che uscirà tra soli due giorni.