Dall’inizio del 2016 sono un membro di comitato dell’Associazione Scrittori della Svizzera italiana (ASSI, qui il nostro sito). Si tratta di un impegno, sì, ma di quelli stimolanti. Necessari. Che ti portano a chiederti che cosa si può fare per rendere la scrittura un posto in cui narratori e lettori si possano incontrare e trovare con facilità.
Il convegno Italiamo e Nicole Bandion dell’Università della Svizzera italiana ci hanno fornito un’occasione perfetta. Durante la seconda edizione dell’incontro nazionale dei docenti d’italiano delle scuole medie e medie-superiori, io e altri quattro scrittori (Anna Felder, Claudia Quadri, Giovanni Soldati e Flavio Stroppini) abbiamo letto qualcosa di nostro al pubblico, su invito della presidente dell’ASSI Francesca Giorzi. Un bel momento, sessanta minuti resi vivaci da cinque differenti voci. Io ho portato “Una morte improvvisa”, che parla di giornalismo, cinismo e di come ci si può preparare alla morte di qualcuno. O di noi stessi.
Gli incontri nati alla fine delle nostre letture sono però stati quelli più avvincenti, con docenti provenienti da tutti i Cantoni che si sono interessati alla letteratura di casa nostra e ci hanno invitati a leggere all’interno delle loro classi. Perché le storie hanno questo, di eccezionale: superano i confini. Gli steccati. E se la storia è potente, arriverà sempre più lontano di quanto crederemo possibile.