Lezione 1 di 10: Letteratura

Categoria: Libri, News

Ho visto per la prima volta L’attimo fuggente nel miglior contesto possibile: al liceo, durante le ore di italiano, con il commento del professor Carlo Galfrascoli, il mio primo mentore. Un professor Keating che introduce il professor Keating. E anche se l’unica scena che ricordo di quella prima visione è quella in cui si vede lo stormo di uccelli prendere il volo dalle pianure del Vermont con taglio secco sul chiasso degli allievi nel corridoio (“Una similitudine”, aveva chiosato il Galfra), è ancora uno dei ricordi del liceo al quale sono più affezionato. Nel corso degli anni ho avuto modo di tornare spesso dalle parti del collegio maschile Welton, anche per soppesare le critiche di chi giudica Keating colpevole di un finale nichilista. Quando ho chiesto a Massimo Benvegnù – grande conoscitore e amico (!) del regista Peter Weir – come si sarebbe rivolto alla platea se mai avesse dovuto introdurre una proiezione de L’attimo fuggente, mi ha risposto: “Chiederei ai presenti di alzare la mano se hanno già visto il film; e di alzarla di nuovo, se lo hanno già visto due volte”. Pure la mia mano rimarrebbe proiettata verso il soffitto della sala; in attesa di apprezzare questo capolavoro per l’ennesima, meravigliosa volta.