Puntata 15: i ringraziamenti

Categoria: Libri, News

– Diario di una pubblicazione –

Quando arrivo alla fine di un romanzo, mi spiace non trovare una pagina dedicata ai ringraziamenti – e anche quando ci sono, non mi piacciono se sono formulati come semplici elenchi di nomi. Risentono dell’obbligo di citare tutti e fanno quindi piacere a chi viene menzionato, ma non al lettore comune.

Per me la pagina dei ringraziamenti è un modo per fissare nella memoria alcuni aneddoti e le persone che mi hanno aiutato nella stesura del testo – a volte volontariamente, altre volte no. Propongo qui sotto in anteprima la pagina dei ringraziamenti di Come tanti piccoli ricordi:

“Ogni romanzo è frutto di incontri, esperienze e soprattutto ricordi dai quali emergono persone che è doveroso ringraziare.
Grazie a Giulia, mia moglie: i viaggi in sua compagnia sono sempre ricchi di spunti per la prossima storia da imprimere su carta.
Grazie a Chiara, la mia editor. La storia di Camilla e Manlio è migliorata, e molto, grazie ai suoi suggerimenti e ai suoi consigli (al telefono, via WhatsApp, per e-mail, di
persona…). Il ringraziamento va esteso all’intera squadra Tre60, che mi fa sentire a casa ogni volta che mi aggiro dalle parti di Parco Sempione a Milano.
Grazie a Silvia, Marcella e Antonella, donne alfa che hanno fatto da lettrici beta. Da una telefonata con la prima è scaturita l’idea per un romanzo; la seconda mi ha regalato un punto di vista prezioso per questa storia e la terza mi ha portato a rivalutare… un certo personaggio.
Grazie ai pazienti dell’Associazione Pro Memoria. Forse non tutti si ricorderanno della giornata trascorsa insieme, ma io non la dimenticherò.
Grazie a Genevieve e a Invicarte.com per la partecipazione (in tutti i sensi).
Grazie a Luca, col quale è sempre un piacere discutere di libri e di scrittura. Il week-end nel suo covo neocastellano mi ha aiutato ad affinare questa storia.
Grazie a Paola e a sua figlia Amanda. La lavagna magica è merito loro.
Grazie a Serena e alla sua famiglia per avermi fatto conoscere la loro Starlet.
Grazie a Dalí per le passeggiate e i momenti di riflessione.
E infine grazie a El Papel. Senza il suo superapporto, non sarei mai partito per il luogo assolato in cui la Locanda dei due Chicchi ha preso forma.”